L'industria culturale e creativa italiana, in tutte le sue componenti, si muove unita per dire sì alla direttiva sul copyright, in agenda nella seduta dell'Europarlamento a fine marzo. E chiede agli europarlamentari italiani, in una lettera congiunta, "una convinta approvazione della direttiva comunitaria che favorirà lo sviluppo dei contenuti nell'era digitale nel rispetto del diritto d'autore". "Un voto importante - sottolinea - a tutela del nostro Dna di Italiani ed Europei, creatori e coltivatori di emozioni".
"L'Italia creativa - sottolineano le associazioni - produce 48 miliardi di euro di fatturato, dà lavoro a un milione di persone e rappresenta un patrimonio di eccellenza per il nostro Paese e per l'Europa". "L'Italia - proseguono - vanta un passato creativo e culturale prestigioso, unico al mondo. Un patrimonio conservato e nutrito da autori, registi, interpreti, giornalisti, fotografi, editori, scrittori, musicisti, grafici, librai, artisti, bibliotecari, pittori, redattori, fonici, addetti alle luci, costumisti, e dalle centinaia di altre figure professionali che, con talento e passione, quotidianamente operano nelle industrie creative e culturali e che, con la rivoluzione digitale, necessitano di particolare attenzione e tutela". La Direttiva "rafforza autori, imprese e lavoratori europei nei confronti di giganti del web d'Oltreoceano e aumenta le garanzie degli utenti finali nei confronti di entrambi", affermano nella lettera. "La creatività è il cuore e il cervello di questo Paese, che deve pensare al proprio futuro e tornare ad essere messaggero di arte e bellezza in Europa e nel mondo. Ci appelliamo a Voi - concludono - affinché siate testimoni orgogliosi di questo patrimonio".
"Tu hai aggiunto alla musica la poesia, perché le tue parole sono sempre poesia. Io le conosco tutte e potrei ripeterle qua". Così la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha salutato Giulio Repetti, in arte Mogol, incontrandolo in Aula al termine dell'audizione sul diritto d'autore che il presidente della Siae ha tenuto davanti alle commissioni Cultura riunite di Camera e Senato. Subito dopo, gli ha donato la campanella che normalmente usa in Aula per richiamare i senatori. "La campanella può avere tutti i significati che si vuole - ha spiegato Casellati - Per me può essere un richiamo all'ordine qua dentro, ma per te potrebbe essere il richiamo a tutti i parlamentari per l'attuazione di questa legge, un richiamo al valore della nostra musica e tradizione popolare italiana". Mogol ha ringraziato per "il bellissimo regalo". Prima di una foto insieme, Casellati ha ricordato: "La campanella porta fortuna perché richiama gli angeli".
Mogol ha annunciato, poi, insieme all'ex presidente della Siae Filippo Sugar che "il tavolo con Soundreef è aperto". "È chiaro che la legge va rispettata - dice Sugar - in Italia non c'è più il monopolio per la raccolta dei diritti d'autore, ci sono due società di gestione collettiva che hanno gli stessi obblighi. Secondo noi, però, vanno considerati tre paletti: innanzitutto deve esserci parità di regole, perché non ci può essere un mercato senza che ci siano le stesse regole per tutti; poi ci deve essere un soggetto che controlla i soggetti operanti e, terzo punto, riteniamo ci debba essere un punto unico di incontro tra il mercato degli aventi diritto e il mercato degli utilizzatori (ovvero un solo soggetto che riscuote ndr). Per noi questo punto unico deve essere la Siae. Il tavolo con Soundreef è aperto, anche sui diritti connessi. C'è una volontà del settore - conclude Sugar - di trovare un'unità".
Secondo le sue parole, nel 2013 il fatturato ammontava a 674 milioni, nel 2018 a 780 milioni, con una crescita del 15,7%, che nell'ambito del diritto d'autore è del 19% e una crescita degli incassi dalla rete territoriale dell'8%. A livello di costi siamo scesi da 188 milioni a 168 milioni e come costo del personale siamo scesi da 90 milioni a 74 milioni. "Inoltre - ha aggiunto - abbiamo assunto e stabilizzato 278 giovani che prima erano precari e abbiamo fatto un'operazione di accompagnamento in uscita del personale più anziano e reclutamento e di stabilizzazione di giovani sotto i 30 anni. Le ore di formazione in questo periodo sono aumentate di 18 volte. Il costo per gli associati è sceso dal 16% al 14,9%. Noi abbiamo distribuito il 31% in più di diritti nel 2018. Tutti gli esercizi dal 2013 a oggi sono stati positivi".
Sugar prosegue: "In questi anni abbiamo investito 32 milioni di euro in tecnologia per far diventare la Siae da azienda tradizionale ad azienda digitale. La svolta digitale si concretizza in alcuni dati: l'80% dei depositi delle opere viene fatto online; 440 mila sono stati gli eventi pagati con la piattaforma digitale e con l'applicazione mioBorderò; 1,2 milioni borderò digitali; il 75% degli iscritti si iscrive direttamente online".
"Le piattaforme - sottolinea l’attuale presidente della Siae - si rifiutano di pagare i diritti degli autori in nome di una libertà che non è libertà. Ci sono in Italia 20 mila giovani creativi che guadagnano meno di mille euro al mese e senza contributi. Anche per loro io sto portando avanti la mia battaglia e sto facendo di tutto, il giorno dopo la mia nomina sono andato persino a Strasburgo con il direttore generale Blandini a fare l'uomo sandwich, mi ero fatto preparare dei manifesti contro le grandi piattaforme, il mio slogan era 'Voi avete miliardi, noi abbiamo ragione'. Spero che questa battaglia si concluda a favore dei giusti, ovvero gli autori che chiedono il giusto per il loro lavoro, mentre dall'altra parte ci sono interessi e speculazioni. Per questo chiedo il vostro appoggio".