La Regione Toscana ha annunciato la realizzazione di un bando per l'assegnazione di 100 assegni biennali che andranno a finanziare i progetti, proposti da giovani sotto i 36 anni con laurea magistrale, tesi a promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e la conoscenza e l'interpretazione delle arti e della cultura, avvalendosi (obbligatoriamente) della collaborazione di università, enti di ricerca e operatori della filiera culturale regionali. L'importo di ciascun assegno, pari a 28 mila euro annui, sarà finanziato per il 90% dalla Regione Toscana, mentre il restante 10% dovrà essere corrisposto dal soggetto che ha proposto il progetto selezionato, il quale, però, potrà usufruire anche del sostegno di altre istituzioni pubbliche e/o di imprese private. Ogni ente entro il quale verrà svolta l'attività di ricerca, inoltre, potrà presentare più di un progetto. La misura è cofinanziata dal programma operativo del Fondo sociale europeo 2014-2020 e rientra nel progetto Giovanisì realizzato nel 2011 dalla Regione Toscana per facilitare l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il programma del bando per l'attribuzione degli assegni è stato presentato ieri presso l’aula Magna dell’Università degli studi di Firenze, durante il primo dei tre eventi che la Regione Toscana ha organizzato per diffondere l'iniziativa all'interno del mondo accademico e della ricerca.
“Una misura molto innovativa, mai realizzata in nessuna altra regione italiana. Regione Toscana è molto attenta alle politiche di alta formazione, a partire proprio dal diritto allo studio. Nell'offerta di servizi per il diritto allo studio la Toscana è la prima regione in Italia anche in termini di investimenti messi a disposizione. È un utilizzo convinto di risorse regionali per formare capitale umano”, ha dichiarato la vicepresidente e assessore alla Cultura e Ricerca della Regione Toscana Monica Barni, durante l'evento svoltosi ieri all'Università degli studi di Firenze. “Ci auguriamo (che l'iniziativa) possa dare buoni risultati - ha proseguito la Barni - sia sul piano della diffusione della cultura che su quello della sostenibilità economica e dell'introduzione di moderne tecnologie, prima fra tutte quella digitale. Oggi c’è grande bisogno di un’alleanza tra enti di ricerca e istituzioni culturali”.