Nuovo blitz degli attivisti di ‘Ultima Generazione’ in un museo: dopo quello agli Uffizi, stavolta è toccato ai Musei Vaticani. Giovedì 18 agosto, intorno alle 10.30, mentre il museo era come sempre pieno di visitatori, due ambientalisti, un uomo e una donna, si sono incollati alla base della statua del Laocoonte. Con sé portavano un cartellone, che hanno esposto davanti alla scultura: “No gas e no carbone“. Dopo pochi minuti dall’inizio dell’azione, come informano dalla stessa associazione, l’intera sezione del museo è stata evacuata e alle persone presenti in supporto agli attivisti è stato sequestrato il cellulare, unico strumento che può garantire che il processo si svolga in totale sicurezza. “Come Laocoonte, scienziati e attivisti sono i testimoni che cercano di avvertire chi li circonda sulle conseguenze che le azioni di oggi avranno sul futuro. Come Laocoonte, scienziati e attivisti non vengono ascoltati o, peggio, vengono messi a tacere dalla politica, più interessata a difendere i privilegi di una minoranza che a provvedere al bene della collettività”. Così Ultima Generazione ha spiegato perché è stata scelta la celeberrima scultura ellenistica come ‘vittima’ della protesta. “La statua ricorda la triste sorte alla quale andò incontro il sacerdote greco nel tentativo di salvare sé stesso, i propri figli e i cittadini tutti – spiega Laura, attivista di Ultima Generazione – Nel nostro movimento ci sono genitori, ci sono figli, uniti dalla volontà di spingere il mondo della politica a fare le scelte giuste per arginare il cambiamento climatico prima che sia troppo tardi”. E gli attivisti, che a Roma si sono già fatti notare per i blocchi stradali sul GRA, promettono: “Non ci fermeremo finché il governo non le prenderà in considerazione”. (Dire)