“Dal punto di vista turistico possiamo essere molto contenti, siamo al livello del 2019. Nonostante tutto quello che succede nel mondo, nonostante anche la situazione pandemica attuale continuiamo ad ospitare i turisti allo stesso livello del pre pandemia e per questo ci sentiamo sicuri di presentare un progetto Boboli 2030 che ammonta ad oltre 50 milioni da finanziare attraverso la bigliettazione degli Uffizi, Vasariano, Pitti e Boboli: una cosa molto realistica se pensiamo a questo livello di visite”. A dirlo è il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, parlando coi giornalisti durante la presentazione del restauro di Kaffeehaus al giardino dei Boboli. “Se le visite fossero ancora di più- aggiunge- forse finiamo prima del 2030, se ci fosse qualche crisi imprevista e naturalmente noi facciamo tutti gli scongiuri che ciò non avvenga, possiamo forse finire nel 2030. In realtà le nostre previsioni sono che più o meno viaggiamo a questo numero di visitatori e questo ci dà la possibilità di investire ogni anno fra sei e sette milioni per Boboli. Fra otto anni sarà il giardino non soltanto più importante ma anche più bello, più funzionale e più ecologico al mondo”.
Con i suoi oltre 33 ettari di storia, arte e natura, il Giardino di Boboli, vero e proprio polmone verde e museo a cielo aperto nel cuore di Firenze, rappresenta uno dei più fulgidi esempi di giardino formale al mondo. Ora, è protagonista di un poderoso programma di interventi, per il valore complessivo di oltre 50 milioni di euro, che, nell’arco dei prossimi otto anni, lo renderà ancora più bello, accessibile e sostenibile sotto il profilo ambientale. Al centro del maxi progetto ‘Boboli 2030’ vi è la valorizzazione dell’amplissimo patrimonio architettonico del Giardino, il restauro e il ripristino di sculture e fontane, il miglioramento della sua fruizione per i visitatori, la creazione di nuovi servizi, l’apertura di nuovi spazi, l’ottimizzazione delle risorse idriche, un nuovo sistema di illuminazione e videosorveglianza.
“Presentando il masterplan -prosegue il direttore Eike Schmidt- insieme al restauro della Kaffeehaus e dieci altri progetti appena conclusi o in fase di conclusione, più altri dodici progetti in corso di lavoro, vorremmo sottolineare e dimostrare in maniera tangibile che ‘Boboli 2030’ non è giusto un ghiribizzo o una lista di buone intenzioni. È invece un impegno concreto, che nei prossimi otto anni sarà realizzabile e realizzato grazie al lavoro intenso e all’abnegazione dei nostri architetti, botanici e amministrativi, e che sarà finanziato per la maggior parte con gli introiti di biglietteria delle Gallerie degli Uffizi. La prospettiva non è solo riportare Boboli alle glorie dei tempi dei Medici e dei Lorena, ma andare oltre, rendendolo il miglior museo all’aperto al mondo”. I prossimi progetti per il Giardino, la spesa dei quali ammonta a oltre 21.000.000 di euro, comprendono: – la costruzione di un ascensore ipogeo che collegherà il Cortile dell’Ammannati con il Mezzanino della Muletta e l’Anfiteatro di Boboli (3.000.000 di euro), in modo da rendere l’accesso meno faticoso per i disabili. – Il restauro architettonico e la rimessa in funzione del palazzetto al Prato dei Castagni (1.450.000 euro). – La ristrutturazione della Vasca del Nettuno (1.400.000 euro). – La ristrutturazione della Vasca dell’Isola (2.650.000 euro). – Il restauro dell’intero patrimonio scultoreo del Giardino (3.500.000 euro), con le oltre 300 statue del periodo classico, rinascimentale e barocco e la sostituzione delle opere più sensibili alle condizioni atmosferiche con delle copie. – La messa in opera di un sistema di oltre 300 didascalie esplicative (200.000 euro).
Pensando anche a risorse dai privati, il sindaco Dario Nardella ha lanciato un appello a tutti i privati per usare la possibilità dell’art bonus: “Il nostro obiettivo a Firenze è proprio di raddoppiare le risorse dell’art bonus nei prossimi tre anni, spero che molti privati possano contribuire così al masterplan”. (fonte Dire)