Foto: Palazzo della Ragione - Padova
In Veneto il turismo torna a correre, le presenze sono triplicate e si recuperano gli stranieri. A dirlo i primi dati del Bollettino socio economico del Veneto "I principali dati congiunturali", sui primi mesi dell'anno. I numeri indicano che c'è una elevata incertezza sullo scenario internazionale dovuta al conflitto tra Russia e Ucraina e per le forti pressioni inflazionistiche, trainate dalle quotazioni dei prodotti energetici e dalle scelte di politica monetaria. Secondo le proiezioni Prometeia per il 2022 il Pil crescerà del 2,9%, in linea con quanto prospettato nel Def, mentre per il Veneto è attesa una crescita del Pil pari al +3,4% nel 2022. Non si sono ancora raggiunti i livelli del 2019 (-19,9%), ma appunto, i numeri sono in ascesa. Tra le destinazioni vola il Lago di Garda che invece supera i livelli pre pandemia (+0,9% nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo del 2019). Recuperano montagna e terme, mentre le città d'arte sono le più penalizzate. Le presenze degli italiani risultano allineate a quelle di gennaio-aprile 2019, ma gli stranieri sono ancora un terzo in meno rispetto allo stesso periodo. Per esempio, sono tornati i tedeschi (sono solo il 5,6% in meno nel primo quadrimestre 2022 rispetto agli stessi mesi del 2019). Inoltre nel primo trimestre 2022 è quadruplicata la spesa degli stranieri in Italia raggiungendo quota 0,7 miliardi di euro (a fronte di 0,9 miliardi del 2019). Guardando ai dati del 2021, lo scenario indica che la ripresa è stata per lo più merito del turismo domestico: nel 2021 i veneti hanno trascorso oltre 8 milioni di notti nella propria regione (+11,2% rispetto al 2019, +6,5% nel primo quadrimestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019).
L'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, nel sottolineare che "la stagione è partita col piede giusto" cita i dati della sezione di Hospitality Data Intelligence presente in piattaforma Otrf. Nel mese di luglio (dato aggiornato al 25 luglio), il tasso di occupazione per il cluster ricettivo mare (83,2%) supera quello registrato (76,7%) per lo stesso periodo nel 2019 con un incremento di oltre il 5%. A questo si aggiunge l'andamento del cluster camping mare che fa registrare un tasso di occupazione di circa l'87%. Inoltre, da oggi fino a settembre, la ricettività, i campeggi e villaggi turistici nel lago di Garda vede prenotati circa l'89% dei posti letto, con un aumento di circa il 4% dei flussi rispetto al 2019 (al 25 luglio). "Sempre per quanto riguarda gli arrivi internazionali, e nello specifico le cancellazioni dei voli e le difficoltà logistiche che da ormai più di un mese stanno vivendo quasi tutti gli aeroporti in Europa ed in particolare quelli di Francia, Germania e Regno Unito, il Veneto sta vivendo una vivida ripresa del movimento turistico che durante il mese scorso ha registrato un recupero dell'87% del traffico aereo rispetto al corrispondente mese del 2019". Il Veneto, prosegue, "continua ad investire nella programmazione e nell'offerta turistica intercettando i nuovi bisogni, come quelli legati al Turismo lento e sostenibile. Questa ottima partenza del 2022 con un buon incremento delle presenze turistiche nelle nostre strutture ricettive lascia ben sperare". L'Osservatorio del Turismo Regionale Federato, poi, coi Data Appeal, dice che la ricettività, le attrazioni e l'enogastronomia hanno un apprezzamento superiore all'85%. Insomma "siamo sulla strada giusta, ma non ci sediamo sugli allori e cercheremo sempre più di migliorare la nostra offerta turistica anche grazie ai fondi delle politiche di coesione 2021-2027". (Red/ Dire)