Disegni inediti di Andrea Pazienza realizzati con bombolette spray blu e rosso sono stati ritrovati sulle pareti della casa a San Menaio, sul Gargano, appartenuta fino al 2003 alla sua famiglia che lì ci passava le vacanze. Il ritrovamento, inatteso, è avvenuto nel corso di una ristrutturazione: un murale su tre pareti, firmato “Paz 72”, realizzato da un Pazienza appena sedicenne. Il grande fumettista morto a 32 anni, nel 1988, si divertiva ad imbrattare le pareti della camera più piccola della casa di famiglia.
Quella in cui l’artista amava rifugiarsi: "la stanzetta del lupo", dichiarano i proprietari riportando un racconto della mamma di Andrea. L'appartamento è ritratto anche nel fumetto 'Il partigiano', dedicato a Sandro Pertini. Nessuno immaginava che, 50 anni dopo, quella stanza potesse restituire, quasi intatti, i suoi primi disegni nascosti dall'intonaco. Un regalo inatteso che lascia in eredità al suo Gargano, un'opera che non si può trasportare altrove, una delle tante sorprese di questo folletto geniale che a 12 anni, come ha raccontato la mamma, aveva già disegnato anche il suo funerale, presagio di una morte prematura che ha consegnato per sempre Andrea Pazienza, con il suo tratto fulmineo e i suoi personaggi strappati alla realtà, all'Olimpo delle rock star.
Nel 2003, raschiando l’intonaco, venne alla luce una parte del disegno ma i proprietari decisero di nasconderlo con alcune tele. Oggi, in una sequenza video ripresa in esclusiva dall’Ansa, il padrone di casa, Michele D’Errico, ha iniziato a rimuovere con cura l’intonaco, un pezzetto alla volta, della parete più grande della stanza, scoprendo un’immagine maschile che tiene in bocca la testa di una donna, una figura intera di un nudo femminile e la scritta Good Bye.
Il protagonista di buona parte del murale è il professor Sandro Visca, suo insegnante di disegno al Liceo Artistico di Pescara e destinato a diventare l’amico di una vita. Andrea lo prendeva in giro ma gli voleva bene. Un affetto ricambiato dal prof. Pazienza raccontava di trascorrere i pomeriggi con gli amici e i professori, “gli stessi che la mattina mi sbattevano fuori dalla classe: erano costretti a farlo, io ne approfittavo, buttandoli nel ridicolo, ingaggiavo con loro delle vere e proprie bagarre scolastiche”. Il prof è citato nel murale anche in una nuvoletta con la scritta “Hasta la Visca!”. In una sovrapposizione di disegni e frasi, spuntano alcune esclamazioni come “Good bye”, “Uhm”, “Love”, “W Fiorenzo” e una frase, “Ca t pozzn accid”, in sanseverese, il dialetto della città in provincia di Foggia in cui era nato il padre Enrico e in cui Andrea è sepolto accanto al genitore, come da sua volontà, con una lapide “Paz”. Anche se Pazienza era nato nelle Marche a San Benedetto del Tronto e morto in Toscana, a Montepulciano.
Artista irriverente e provocatorio, è una icona assoluta di creatività. La sua carriera è iniziata nel 1977 con la pubblicazione della sua prima storia sulla rivista Alter. Da allora in poi ha segnato la storia del fumetto e dell’illustrazione italiani: dai personaggi di Zanardi, Penthotal, Pompeo alle riviste di cui fu tra i fondatori come “Il Male” (che ha rivoluzionato il modo di fare satira in Italia) e Frigidaire. Il suo murale più celebre è quello realizzato nel 1987 per la Fiera del Fumetto di Napoli, e conservato nel Padiglione America Latina della Mostra d’Oltremare di Napoli, distaccato dal supporto murario originale e restaurato. L’opera, lunga sette metri e alta due metri e mezzo, raffigura una lotta di guerrieri e animali (leoni, cavalli, antilopi, avvoltoi) ambientata nell’antichità classica.