Con la Legge finanziaria per il 2006 (Legge 23 dicembre 2005, n. 266, articolo 1, commi 337 e ss.), è stata introdotta la possibilità per il contribuente di devolvere il 5 per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche a soggetti che operano in settori di riconosciuto interesse pubblico per finalità di utilità sociale tra i quali la ricerca scientifica e universitaria.
Quest’anno con il 5 per mille sulla dichiarazione dei redditi è possibile contribuire alla ricerca scientifica ENEA nel campo dei beni culturali per lo studio di un pool di batteri, al fine di realizzare prodotti ecologici e a basso costo che consentono anche di preservare al meglio la salute degli operatori e l’integrità delle opere. Un modo per salvare dal degrado parte del patrimonio culturale come marmi pregiati, quadri e affreschi grazie allo sviluppo di innovative tecniche di biorestauro.
I fondi del 5 per mille destinati a queste attività darebbero all’ENEA l’opportunità di sviluppare ulteriormente le tecnologie sperimentali - tutte italiane e messe a punto da un team tutto al femminile – già utilizzate con successo a Firenze sui marmi di Michelangelo nelle Cappelle Medicee e a Roma sugli affreschi della Galleria dei Carracci a Palazzo Farnese e su alcune opere dei Musei Vaticani, della Galleria Nazionale di Arte Moderna e della Casina Farnese.
“Il biorestauro è un’attività altamente promettente soprattutto in un Paese come il nostro che possiede un patrimonio artistico unico al mondo e che proprio per questo richiede un impegno conservativo importante. - sottolinea il presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce - Diventa quindi fondamentale sostenere la ricerca scientifica anche per allargare il potenziale dei microrganismi nella biopulitura delle opere d’arte, in modo da continuare ad offrire al settore tecnologie e servizi innovativi, sicuri, rispettosi dell’ambiente e delle opere stesse e a costi competitivi”.
Attualmente la collezione microbica ENEA, della quale fanno parte i batteri utilizzati nelle applicazioni di biopulitura, è composta da circa 1.500 microrganismi, isolati da diverse matrici ambientali ed ecosistemi naturali. Per dare continuità alla ricerca e aprire la strada allo sviluppo e alla commercializzazione di questi prodotti, è necessario sottoporre i ceppi batterici a studi sistematici per approfondire aspetti molecolari, metabolici, genetici e funzionali: dallo studio del range di temperatura, umidità e salinità ottimale per la loro sopravvivenza e funzionalità, all’analisi delle modalità di conservazione, fino all’indagine genetica per la rilevazione di fattori di virulenza e quindi l’esclusione di caratteristiche di patogenicità.
Grazie al 5 per mille, diversi programmi di ricerca ENEA hanno trovato negli ultimi anni fonti di finanziamento aggiuntive grazie alle quali è stato possibile ampliare gli orizzonti di ricerca, dalla lotta al Covid alle tecnologie per la sicurezza degli alimenti, dai vaccini antitumorali alle bioplastiche.
Per destinare il 5 per mille 2022 al ‘Progetto Biorestauro’ occorre firmare il riquadro per il “finanziamento della ricerca scientifica” sui modelli di dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e indicare il codice fiscale ENEA: 01320740580.