L'ipotesi di rendere compatibile il reddito di cittadinanza ed il lavoro stagionale, è sul tavolo del ministro del Lavoro Andrea Orlando che sta valutando un intervento normativo con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il ministro dell'Economia Daniele Franco. L’obiettivo è quello di “aiutare” gli operatori del turismo a coprire la domanda di lavoratori stagionali, la stima è di 300.000 lavoratori, cresciuta oltre qualsiasi ottimistica previsione dopo la cancellazione delle le restrizioni per l’emergenza da Covid. Secondo il gruppo di lavoro guidato dalla sociologa Chiara Saraceno, che ha elaborato un rapporto consegnato ad Orlando agli inizi di novembre, il meccanismo di cumulo tra Reddito e lavoro risulta penalizzante per il lavoratore che subisce una decurtazione dell’incremento del reddito da lavoro, fino all’80%. Spiega Saraceno, se il reddito da lavoro di un beneficiario aumenta di 100 euro, l'ammontare dell'assegno di cittadinanza diminuisce di 80: il guadagno netto è solo di 20 euro. L’ipotesi su cui si sta lavorando è di scendere al 60% dell’assegno di cittadinanza ma senza limiti di tempo e con l’esenzione fiscale di 8.174 euro per i redditi da lavoro dipendente e di 4.800 euro per quelli da lavoro autonomo. Consentire così il cumulo del Reddito con e una percentuale significativa del reddito da lavoro, renderebbe conveniente, per gran parte dei percettori del reddito di cittadinanza, la ricerca di un lavoro o di una posizione migliore.
Resta però un dato che smentisce la stretta correlazione tra reddito di cittadinanza e la scarsa offerta di lavoro. Secondo i dati Inps, le assunzioni stagionali, nel commercio, trasporto, alloggio e ristorazione, sono sempre cresciute negli ultimi 5 anni compresi gli ultimi tre anni di reddito di cittadinanza.