Dal 16 gennaio 2023, tutti i turisti che arriveranno in città senza soggiornare in una struttura situata sul territorio comunale dovranno pagare il contributo d’acceso alla città; sono esentati dal pagamento solo i residenti a Venezia, studenti, lavoratori pendolari, parenti. Non pagheranno i residenti nel Veneto ma sono obbligati alla prenotazione on line. La tassa è stata istituita dallo Stato con la legge del 30 dicembre 2018 per la sola città di Venezia ed è simile nell'impianto alla tassa di sbarco che si chiede ai turisti delle isole minori italiane. L’importo, potrà essere di 3, 6, 8 o anche 10 euro a persona per cercare di disincentivare le persone a raggiungere la città in giornate a “bollino rosso” (anche per chi arriva in auto) secondo l'affluenza prevista e anche secondo il tetto che si intende mettere al sovraffollamento. La soglia potrebbe essere attorno ai 40mila pendolari, ma potrebbe essere abbassata.
Ma non sarà un divieto assoluto. Chi non prenoterà la visita non potrà essere respinto, in quanto questo cozzerebbe contro il diritto alla libera circolazione, ma dovrà pagare una sanzione. «Teniamo conto - evidenzia da parte sua l'assessore Michele Zuin - che non potremo impedire l'accesso anche se la soglia sarà superata. Però possiamo aumentare al massimo il contributo quando le prenotazioni arrivano a saturazione e poi agire con la disincentivazione aumentando il costo dei servizi». Si entrerà in un portale, ci si registrerà e si riceverà un Qr code. Il Comune sta preparando un bando per l'assunzione di alcuni controllori che saranno sia ai punti di accesso che in giro per la città e potranno chiedere in qualunque momento di esibire il Qr che attesta la prenotazione e il pagamento. A luglio (il giorno non è ancora stabilito) inizierà il test per la messa a punto del sistema per le prenotazioni. «Per quest'anno cerchiamo di sperimentare - ha detto il sindaco Luigi Brugnaro ai microfoni di Rd 102.5 - ma non sarà obbligatorio prenotare. Daremo però vantaggi a chi si prenota (sconti, agevolazioni eccetera). Ciò che ci preoccupa sono i turisti giornalieri che arrivano in maniera improvvisa, magari perché è brutto tempo sulle spiagge. Si parte con obbligatorietà dal prossimo anno. Daremo noi disposizioni su quando sarà obbligatoria».