La mancanza di personale getta un'ombra sull'estate della ripresa del turismo. Se il sistema delle imprese ricettive e della ristorazione non riuscirà a rimpiazzare almeno parte delle 300mila figure lavorative attualmente non disponibili, non sarà in grado di soddisfare la domanda prevista per la stagione estiva, mettendo a rischio circa 6,5 miliardi di euro di consumi, a danno non solo di hotel, ristoranti e bar ma anche dei negozi. A stimarlo è Assoturismo Confesercenti. Un simile scenario avrebbe conseguenze per tutta l'economia: si perderebbero infatti anche 3,2 miliardi di investimenti delle imprese del comparto e 7,1 miliardi di euro di Pil.
“La mancanza di lavoratori nel turismo è un problema serio per le imprese del settore e per il Paese. Servono risposte efficaci - commenta Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti. Dopo due anni di pandemia, sarebbe una beffa clamorosa mancare una stagione estiva che si prevede in forte ripresa per assenza di lavoratori”.
Gli stop and go delle attività turistiche nel 2020 e nel 2021, così come i ritardi nell'erogazione delle casse integrazioni, hanno allontanato dal comparto molti dipendenti che hanno cercato in altri settori posizioni lavorative meno precarie. Il sistema Confesercenti si è attivato per facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nel turismo, ma è urgente un intervento -a basso tasso di burocrazia- da parte del Governo.
“È certo che per ricominciare a sentirsi forti abbiamo bisogno di essere accompagnati ancora per un po' e supportati al massimo dai nostri governanti con ogni strumento utile. Abbiamo hotel con camere vuote ad agosto che non accettano prenotazioni perché manca il personale. I sussidi, a iniziare dal reddito di cittadinanza, penalizzano la ricerca del lavoro. Il turismo valeva prima del Covid il 13 per cento del prodotto interno lordo, ma senza occupazione non può tornare a quei livelli“. Lo ha detto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, di fronte ai circa 300 albergatori italiani che si sono dati appuntamento a Parma per l'apertura dei lavori della 72esima Assemblea Generale della federazione. Un incontro atteso per il comparto, finalmente in presenza, che si celebra alla presenza del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, e del Governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e che sancisce un ritorno alla normalità dopo la sofferta ed inevitabile interruzione delle convention sui territori.
La pandemia ha cambiato anche il sentiment di chi cerca lavoro. Sia Fipe-Confcommercio che Confindustria Alberghi segnalano che in Italia il mestiere del cameriere viene ritenuto ormai come un lavoretto di ripiego, dunque molto poco appetibile. Inoltre non tutti sono disposti oggi a lavorare il sabato e la domenica. Dopo due anni di blocco in tanti preferiscono prendere il reddito di cittadinanza pur di non rimettersi in gioco al 100 per cento.
Motivo per cui anche Bernabò Bocca promuove a pieno la proposta del ministro Garavaglia “Penso sia giusto in questa fase riconoscere la metà del reddito di cittadinanza a quei percettori che accettano un lavoro stagionale, c'è in gioco la ripartenza dell'economia e di uno dei settori strategici per il prodotto interno lordo tricolore”.