Secondo una ricerca condotta da Booking.com, emerge il desiderio di fare viaggi sostenibili tra le tendenze del 2022. Scelte più consapevoli e rispettose durante l’intera esperienza di vacanza o soggiorno fuori casa sono alla base per molte persone. Da chi sceglie di viaggiare in bassa stagione per scongiurare il turismo di massa, a chi vorrebbe lasciare i posti che ha visitato meglio di come li ha trovati, sono tante le scelte responsabili emerse dalla ricerca di Booking.com. Diverse le persone che optano, infatti, per viaggi più sostenibili nel 2022. L’impatto dei viaggi sembra essere diventato una priorità per tanti viaggiatori italiani; i dati, che sembrano rappresentare una crescita positiva rispetto al 2021, sono stati collezionati da Booking.com su spunti raccolti da oltre 30.000 partecipanti alla ricerca in 32 Paesi e territori. Sono il 93% degli italiani a ritenere i viaggi sostenibili molto importanti.
Circa la metà dei partecipanti dice di essere stato influenzato dalle recenti notizie sui cambiamenti climatici nel voler viaggiare in modo più sostenibile. A tal proposito, oltre un terzo (35%) dei viaggiatori globali e quasi la metà degli italiani (43%), ritiene che l’impegno per la sostenibilità da parte delle strutture ricettive e dei fornitori di trasporti giochi un ruolo importante quando si tratta di scegliere tra questi servizi. Infatti, l’83% degli italiani sceglierebbe con molta probabilità un alloggio sostenibile, anche se non lo stesse cercando appositamente. Continua a cresce la consapevolezza dell’esistenza dei soggiorni sostenibili e la loro visibilità è in aumento.
Il 78% dei viaggiatori globali e l’85% degli italiani infatti desidera soggiornare in una struttura sostenibile almeno una volta nel prossimo anno, ma c’è ancora molto da fare per rendere questo tipo di alloggi più facili da trovare per tutti. Tra coloro che hanno dichiarato di non aver soggiornato in un alloggio sostenibile durante il 2021, il 31% non era proprio a conoscenza della loro esistenza. Nonostante questo valore sia in calo del 5% rispetto allo scorso anno, quasi una persona su tre (29%) non sa ancora come trovare strutture sostenibili dove poter soggiornare.
A riprova di quanto sia importante rendere questo tipo di informazioni trasparenti e di facile comprensione per tutti i viaggiatori, più della metà (il 56% a livello globale e il 64% a livello locale) ha dichiarato di non cercare attivamente dettagli sulla sostenibilità delle strutture, ma che, se questi fossero facilmente accessibili, li prenderebbero in considerazione prima di prenotare. I viaggiatori concordano sul voler evitare le mete più popolari e visitate: negli ultimi 12 mesi un terzo (33%) dice di aver scelto di viaggiare in bassa stagione, mentre più di un quarto (27%) ha scelto mete meno note per evitare il turismo di massa.
Pensando ai viaggi futuri, il 40% degli intervistati ha dichiarato che viaggerebbe esclusivamente in bassa stagione per evitare periodi troppo affollati e il 64% eviterebbe le mete e le attrazioni più popolari, così da garantire una redistribuzione più equa dell’impatto positivo del proprio viaggio. Circa un terzo (31%) sceglierebbe addirittura una meta alternativa rispetto alla sua preferita, per scongiurare il turismo di massa.
Tuttavia, il 42% ha difficoltà nel trovare destinazioni che siano allo stesso tempo interessanti e poco affollate e il 34% ritiene impossibile trovare opzioni di viaggio sostenibili tra le mete più popolari. Questi dati rappresentano un’opportunità di collaborazione tra le piattaforme di viaggio e le strutture ricettive. È necessario che queste ultime vengano aiutate nel loro percorso verso la sostenibilità e che sia data più visibilità agli alloggi sostenibili disponibili, così da aiutare i viaggiatori a scoprire luoghi e periodi alternativi per le loro vacanze, senza dover sacrificare la loro esperienza.
Inoltre una filosofia rigenerativa sta influenzando il processo decisionale dei viaggiatori: più della metà intende lasciare i posti visitati in una condizione migliore di quella in cui li hanno trovati; i due terzi vogliono vivere esperienze rappresentative della cultura locale. Infatti, più di un quarto dei viaggiatori intervistate (27%) dice di aver approfondito la cultura, i valori e le tradizioni locali della meta scelta prima di averla visitata, mentre una persona su quattro (25%) sarebbe disposta a pagare di più per le attività da fare in viaggio per contribuire alle comunità locali.
A livello globale, i viaggiatori sono attenti alla distanza percorsa, a come raggiungono la meta scelta e a come si muovono una volta a destinazione. Circa un quarto (23%) sceglie infatti di visitare una meta più vicina a casa per ridurre la propria impronta di carbonio e oltre una persona su cinque (22%) fa ricerche sui mezzi pubblici e/o noleggia una bici una volta arrivato a destinazione. Inoltre, una persona su cinque (20%) sceglie il treno rispetto all’auto per percorrere distanze più lunghe e poco meno di un terzo (30%) dice di vergognarsi a prendere l’aereo per il relativo impatto ambientale.
Con oltre 10.000 strutture a livello mondiale che hanno ricevuto sulla piattaforma il Badge per i Viaggi Sostenibili per il loro impegno, Booking.com ha anche ampliato il numero di certificazioni e riconoscimenti di terze parti che permettono alle strutture di ottenere automaticamente il badge. Oltre a Ecolabel, Green Tourism EU e alle certificazioni approvate ufficialmente dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), ora sono incluse anche Green Seal, Nordic Swan Ecolabel, Green Hospitality Ecolabel, Ibex Fairstay, Fair Trade Tourism, LEED ed Edge.
Nel 2021 Booking.com è stata carbon neutral a livello di operatività e, verso la fine dell’anno, è passata a utilizzare energia 100% rinnovabile. Un passo importante nel contribuire al Climate Action Plan condiviso di recente da Booking Holdings. Il Climate Action Plan è il primo documento di questo tipo creato dai siti di viaggio a livello mondiale ed è un framework strategico che spiega come Booking Holdings intende rendere più sostenibili le proprie operazioni, i suoi servizi e l’intero settore dei viaggi. In linea con le definizioni e le misure stabilite dalla Science Based Targets initiative (SBTi), il Climate Action Plan include target ambiziosi per aiutare l’azienda a ridurre del 95% le emissioni di tipo “Scope 1 e 2” entro la fine del 2030, del 50% quelle di “Scope 3” entro il 2030 e raggiungere il net zero entro il 2040.