Capannoni e luoghi industriali dismessi, "anche ex centrali nucleari" da trasformare in hub per il ricovero dell'arte ferita dalle calamita' naturali. E' uno dei progetti accennati dal ministro della cultura Dario Franceschini oggi nella sua presentazione alle Camere delle lineee programmatiche del suo ministero e ai contenuti della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (PnRR). L'idea, spiega, e che nasce dalla considerazione che l'Italia e' attraversata da molte calamita' naturali e "che sempre quando c'e' un terremoto o un alluvione o un'altra calamita' naturale, scatta un piano del ministero per mettere in salvo i gioielli del patrimonio artistico e culturale. E' vero pero' che l'unico luogo adibito a questo in Italia e' il deposito di Spoleto, per il resto si deve far ricorso a caserme e a luoghi da reperire sul momento". Da qui il progetto di "individuare su tutto il territorio nazionale in parte anche con il recupero di centrali nucleari dismesse e gia' bonificate, dei luoghi da ristrutturare e destinare permanentemente al ricovero dell'arte calamitata". Certo aggiunge il ministro " si tratta di un progetto che richiede risorse consistenti e anche idee, perche' bisogna immaginare per questi luoghi anche altre funzioni, per quando non sono occupati dall'arte da restaurare o da proteggere. Perche' sono luoghi che di fatto si spera di non dover mai usare, si spera sempre che non ci siano altre calamita', e che potrebbero comunque rimanere pronti ospitando nel frattempo laboratori di restauro , attivita' per start up, industrie culturali creative ed altre attivita' del genere". (Ansa)