La Fondazione Alinari ha annunciato la sua nuova sede a Villa Fabbricotti a Firenze e diversi piani per il futuro, tra cui un museo della fotografia.
L’archivio fotografico Alinari è uno dei più grandi e famosi al mondo. Al patrimonio analogico, che conta oltre cinque milioni di pezzi – tra fotografie, documenti, libri specializzati e attrezzature tecniche storiche – si sono recentemente aggiunte circa 260 mila immagini digitali. L’intero archivio è attualmente conservato presso i magazzini della società Art Defender di Calenzano, una collocazione temporanea, in attesa del suo spostamento a Villa Fabbricotti in via Vittorio Emanuele II a Firenze, edificio di pregio storico-artistico, scelto per la conservazione e consultazione del patrimonio Alinari.
La storia dell’archivio inizia nel 1852 a Firenze, dove Leopoldo, Giuseppe e Romualdo Alinari diedero vita ad un laboratorio fotografico poi divenuto “ditta F.lli Alinari”. Nel 1863, nacque il più antico stabilimento fotografico del mondo, nel palazzo in via Nazionale, oggi Largo Alinari, che per oltre 150 anni è stato la sede della ditta e nel quale si è formato negli anni il ricchissimo patrimonio fotografico giunto fino a noi, uno dei più grandi archivi esistenti. Oggi, con un nuovo progetto, nasce la nuova sede di Villa Fabbricotti.
Nel dicembre del 2019 il preziosissimo archivio è stato infatti acquistato dalla Regione Toscana, che lo ha salvato dalla dispersione e dallo smembramento, garantendone la conservazione e la sua futura fruibilità e accessibilità. Per gestire al meglio il patrimonio fotografico, nel luglio del 2020, la Regione Toscana ha dato vita alla FAF Toscana - Fondazione Alinari per la Fotografia che martedì 16 febbraio 2021, finalmente, è stata presentata al pubblico nella nuova sede di Villa Fabbricotti – che a breve sarà in grado di ospitare tutto l’archivio – dal presidente della Fondazione, Giorgio van Straten, insieme alla direttrice Claudia Baroncini.
“Siamo oggi in grado di mettere a disposizione di tutti, cittadini, studiosi, ricercatori, il racconto di 150 anni della nostra storia attraverso documenti di grande pregio e di grande bellezza e promuovere la conoscenza di un patrimonio che è una fonte storica unica” dichiara il presidente della Toscana, Eugenio Giani.
Ma, mentre Villa Fabbricotti si è dimostrata adatta per l’archivio e gli uffici, la Fondazione è ancora alla ricerca di una sede adeguata per creare un museo della fotografia al fine di condividere le opere con il pubblico. Un luogo espositivo che ospiterà parte della collezione e mostre temporanee.
Per il patrimonio Alinari “ci vuole uno spazio adeguato che sia un centro permanente” ha spiegato il presidente Giani, in occasione della presentazione della Fondazione Alinari. Sottolineando che gli spazi messi a disposizione dalla trasformazione del complesso di Santa Maria Novella in un hub culturale e creativo potrebbero offrire un luogo espositivo adatto. La Fondazione Alinari aveva già l’intenzione di acquisire uno spazio in centro per un’esposizione permanente, come dimostra la scelta di Palazzo della Regione, in via del Duomo, per ospitare alcune mostre temporanee – Dante day (dal 25 marzo) e l’esposizione dedicata alle foto contemporanee di Massimo Sestini. Il Palazzo però, come sottolinea Giani, è difficilmente compatibile per un centro permanente, che si vorrebbe realizzare invece nel nuovo polo multifunzionale di Santa Maria Novella.
Nell’attesa del museo della fotografia, la Fondazione proporrà diverse mostre temporanee, oltre a quelle già citate, vi sarà “Italiae. From Alinari to the Masters of Contemporary Photography” esposta nei centri culturali italiani di tutto il mondo a partire dall’estate 2021.