"Questa mattina dalle pagine de Il Foglio il ministro dei beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, lamenta una grave carenza di organico sofferta dal suo dicastero, ed esprime l'esigenza di ‘portare nei ranghi della Pa decine di migliaia di giovani laureati, competenti e capaci di parlare le lingue straniere’. Concordiamo in pieno. Ci chiediamo però a chi stia parlando quando lamenta questa carenza, visto che guida il Mibact dal 2014, fatto salvo l'anno in cui ministro è stato Bonisoli. A tal proposito sarebbe utile sapere a che punto è il grande piano di assunzioni tramite concorsi impostato proprio dal suo predecessore, Alberto Bonisoli. Al primo concorso bandito dal precedente esecutivo nel 2019, per 1052 posti da vigilante, sarebbe dovuto seguire un bando finalizzato anche all'assunzione di 250 funzionari amministrativi per il Mibact e altri concorsi pubblici con l'obiettivo di coprire la totalità delle professioni che servono al lavoro quotidiano del Ministero, nella sede centrale e sul territorio, per arrivare ad un totale complessivo di circa 5400 nuove assunzioni, inclusi i 1052 vigilanti di cui sopra. Al netto delle difficoltà evidenti causate dall'emergenza coronavirus riteniamo che sia necessario riaprire al più presto la stagione dei concorsi su cui si era cominciato a lavorare già nel precedente governo. Non bandirli significa indebolire il ministero condannandolo alla necessità perenne di personale ed al sistema puramente emergenziale, quando non clientelare, della chiamata diretta. Per il Movimento 5 Stelle solo il concorso pubblico rappresenta, nel rispetto della Costituzione, lo strumento di accesso al pubblico impiego. Il solo modo per garantire, tanto più in un Ministero centrale per un paese come l'Italia come quello dei beni culturali, il merito di chi viene assunto". In questo in una nota si esprimono gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura al Senato.
Gianluca Vacca, capogruppo del Movimento cinque stelle in commissione Cultura alla Camera, afferma in una nota di essere in accordo con quanto dichiarato dal ministro Franceschini. “La carenza di personale nel Mibact (ministero per i Beni e le Attivita' culturali e per il Turismo) è un problema reale che va avanti da anni, lo testimoniano i numeri e lo confermo anche da ex sottosegretario ai Beni culturali". Per il parlamentare non è stata casuale la programmazione, da parte dell’ex ministro Bonisoli, di circa 6.000 assunzioni in tre anni mediante concorso: gli uffici centrali, specialmente quelli periferici, del ministero sono ormai da diversi anni notevolmente sotto organico di circa un terzo, e questo presenta evidenti conseguenze in diverse aree della Pubblica amministrazione e procedimenti amministrativi. “L'auspicio è ora che tutti i concorsi partano il prima possibile. A due anni dalla prima programmazione ci sono stati solo i bandi per i custodi e per gli assistenti amministrativi: troppo poco, considerata anche l'età avanzata di gran parte del personale in servizio e i pensionamenti previsti. L'augurio quindi è che si proceda quanto prima a far partire i bandi per i posti già programmati", afferma l’esponente del M5s.
Anche Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro della Camera, si è espressa riguardo gli scarsi livelli occupazionali nei luoghi di cultura, in particolare nelle città d’arte. "Quanto a Firenze già il ministro della Cultura Franceschini sta predisponendo azioni mirate per le città d'arte studiate a seguito di un confronto diretto con le parti sociali. Ma dobbiamo andare oltre e prevedere un piano generale per tutte le grandi città che vivono anche grazie ai lavoratori pendolari. E' una entrata che con lo smart working è venuta meno e come Commissione Lavoro abbiamo intenzione di studiare un progetto che tenga assieme sia questa innovazione nel mondo del lavoro, che sarà sempre più diffusa, sia l'esigenza di non rendere le nostre città involucri vuoti di vita e di umanità. Vogliamo passare dalla logica emergenziale dovuta all'emergenza Covid a un progetto organico".