Raffaello Sanzio (1483-1520) - Scuola di Atene (1509-11) - Stanza della Segnatura - Stanze di Raffaello - Musei Vaticani
Il 2 gennaio, con una rosa rossa deposta sulla lapide di Raffaello, sono iniziate le celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio urbinate, avvenuta a Roma il 6 aprile 1520, ad appena 37 anni.
Terminato l’anno dedicato a Leonardo, ora è la volta di Raffaello, scomparso giovanissimo al culmine della gloria, ma destinato a fama imperitura. Le spoglie del celebre artista sono conservate al Pantheon per sua stessa volontà. Sulla lapide sono impresse le parole dedicategli dall’umanista Pietro Bembo che, esaltandone il genio, scrive in latino: “Ille hic est Raphael timuit quo sospite vinci rerum magna parens et moriente mori”, cioè “Qui giace Raffaello dal quale, mentre era in vita, la Natura temette di essere vinta e, quando morì, temette di morire anch'essa”.
Per la ricorrenza dalla sua morte è stato programmato un calendario ricco di eventi fra mostre, seminari e pubblicazioni approvato dal Comitato Nazionale istituito dal Ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, e presieduto da Antonio Paolucci (già ministro per i Beni e le Attività Culturali e direttore dei Musei Vaticani). Ad aprire la serie di manifestazioni previste in Italia e all’estero è stata Urbino, la città natale di Raffaello, con la mostra “Raffaello e gli amici di Urbino” aperta al pubblico fino al 19 gennaio.
L'evento di punta del programma si terrà invece a Roma dal 5 marzo al 2 giugno, presso le Scuderie del Quirinale, con “Raffaello” una maxi-mostra monografica per celebrare il cinquecentenario dalla sua morte. Protagonisti saranno oltre duecento capolavori dell’artista, mai riuniti tutti insieme prima d’ora: tra dipinti, disegni ed opere di confronto.
“La mostra su Raffaello è una grande mostra europea che raccoglie capolavori mai riuniti finora – dichiara Franceschini – Il giusto modo per celebrare la grandezza e la fama di un artista universale a 500 anni dalla sua morte. La prestigiosa esposizione alle Scuderie del Quirinale, che come quella dedicata a Leonardo al Louvre vede la collaborazione dei più grandi musei italiani e internazionali, permetterà al pubblico di ammirare un corpus considerevole di opere di Raffaello”.
Numerose le opere in prestito da parte di enti e musei nazionali e internazionali per partecipare ad un evento unico nel suo genere: Gallerie degli Uffizi, la Pinacoteca Nazionale di Bologna e all’estero, oltre ai Musei Vaticani, il Louvre, la National Gallery di Londra, il Museo del Prado, la National Gallery of Art di Washington, il British Museum, la Royal Collection e molti altri.
“Le Gallerie degli Uffizi, dove si concentra il più grande numero di dipinti e disegni di Raffaello al mondo, partecipano con entusiasmo all’organizzazione di questa ricorrenza epocale, per offrire una nuova, approfondita visione di Raffaello, specialmente per il periodo in cui l’artista visse a Roma. La mostra, frutto di una collaborazione senza precedenti tra le Gallerie degli Uffizi e le Scuderie del Quirinale, si svolge non a caso nella capitale: Roma non è solo una tappa biografica dell’artista, ma il simbolo della dimensione nazionale della sua arte e del suo pensiero” dichiara Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze.