Dopo una primo spiraglio di luce la scorsa settimana, a partire dal 31 dicembre con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm, saranno molte le regioni italiane in fascia gialla che approfitteranno per la riapertura dei musei.
A Roma già a partire da lunedì 1° febbraio sarà consentito l’accesso al pubblico al Palazzo delle Esposizioni, Mattatoio, Musei Capitolini (con la grande mostra dedicata ai Marmi Torlonia, visitabile fino al 29 giugno), Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, il Museo di Roma a Palazzo Braschi, il Museo dell’Ara Pacis (dove sarà inaugurata la mostra JOSEF KOUDELKA. RADICI Evidenza della storia, enigma della bellezza), il Museo di Roma in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna, i Musei di Villa Torlonia, Museo Civico di Zoologia, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Napoleonico, Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, Museo di Casal de’ Pazzi, Museo delle Mura, Villa di Massenzio, il Chiostro del Bramante (con la mostra BANKSY A VISUAL PROTEST). Lo stesso giorno aprirà anche la Galleria Borghese con “Ci siete mancati", due settimane di eventi speciali che vedrà tutte le mattine la direttrice Francesca Cappelletti, in alternanza con uno storico dell’arte o un restauratore del Museo, raccontare il recentemente acquisito dipinto Danza campestre di Guido Reni. Inoltre, tutti i pomeriggi alle ore 16 sono previste delle mini visite tematiche a sorpresa nelle sale del museo, tutte riaperte, realizzate dai funzionari della Galleria, in attesa di riprendere al più presto l’attività didattica. Oggi inoltre è prevista anche la riapertura del Parco Archeologico del Colosseo, e di Palazzo Barberini, con le mostre Plasmare l’idea. Pierre-Étienne Monnot, Carlo Maratti e il monumento Odescalchi, a cura di Maurizia Cicconi, Paola Nicita e Yuri Primarosa in programma fino al 2 maggio; La Cananea restaurata. Nuove scoperte su Mattia e Gregorio Preti, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa – anche questa fino al 2 maggio -; L’ora dello spettatore. Come le immagini ci usano, a cura di Michele Di Monte e visitabile fino al 5 aprile. Al MACRO si avviano contemporaneamente dal 3 febbraio tutte le sezioni di Museo per l’Immaginazione Preventiva, il programma del direttore artistico Luca Lo Pinto che presenta otto nuovi progetti espositivi, tra cui “Campo di Marte”, prima grande personale in un’istituzione museale italiana di Nathalie Du Pasquier. La mostra su Napoleone e il mito di Roma, dedicata agli scavi promossi da Bonaparte nella Capitale sarà ospitata ai Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali, che riaprirà dal 4 febbraio con la nuova esposizione, proprio nell’anno in cui ricorre l’anniversario del bicentenario della morte dell’imperatore francese. Per le Collezioni pontificie è stata la più lunga chiusura dalla Seconda guerra mondiale. Al Parco Archeologico del Colosseo per i visitatori che saranno presenti nella giornata di riapertura (e in diretta streaming sulla pagina Facebook) ci sarà un concerto degli allievi del Conservatorio di S. Cecilia che si terrà sul piano dell'arena alle ore 12:30. Qui si applicheranno le misure di sicurezza già adottate e sperimentate con successo nella riapertura di giugno: i visitatori, preventivamente dotati di mascherina, dovranno obbligatoriamente sottoporsi alla misurazione della temperatura mediante termoscanner.
Sempre da lunedì 1 febbraio a Torino saranno visitabili i Musei Reali di Torino, con le mostre Capa in color (prorogata fino al 30 maggio), Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude e Beyond walls – Oltre i muri (entrambe prorogate fino all’11 aprile). Sarà inoltre operativo il Centro Italiano per la Fotografia con la mostra Paolo Ventura. Carousel, prorogata al 28 febbraio. Nelle settimane di apertura in febbraio, CAMERA attiva, per offrire ai giovani un segnale e un’opportunità, una speciale tariffa d’ingresso a 1 euro valida per i visitatori dai 13 ai 26 anni.
Con il rientro in zona gialla dell’Emilia Romagna, a Bologna spalancate le porte dei Musei di Genus Bononiae: a partire da Palazzo Fava con la mostra La Riscoperta di un Capolavoro all’Oratorio di Santa Maria della Vita che ospita Criminis Imago. Le immagini della criminalità a Bologna, con gli scatti dei fotoreporter Walter Breveglieri e Paolo Ferrari. Tornano visitabili anche il Compianto di Niccolò dell’Arca a Santa Maria della Vita, Palazzo Pepoli e la Collezione Tagliavini a San Colombano; riapre a regime normale, dal lunedì al venerdì, la Biblioteca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale. A Parma a Palazzo Tarasconi consentito l’accesso alla mostra dedicata ad Antonio Ligabue, in programma fino al prossimo 30 maggio.
Riapertura in programma il prossimo 4 febbraio per le Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo a Milano, Vicenza e Napoli. A Milano è stata prorogata fino al 2 maggio la mostra Tiepolo. Venezia, Milano, l’Europa, a cura di Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti, dedicata a Giambattista Tiepolo nei 250 anni dalla scomparsa, e la mostra Ma noi ricostruiremo. La Milano bombardata del 1943 nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, a cura di Mario Calabresi, prorogata fino al 16 maggio. A Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari, è stata prorogata fino al 27 giugno la mostra Futuro. Arte e società dagli anni Sessanta a domani, a cura di Luca Beatrice e Walter Guadagnini; mentre a Napoli, a Palazzo Zevallos Stigliano, riporta fruibile uno dei principali capolavori delle collezioni Intesa Sanpaolo: il Martirio di sant’Orsola di Caravaggio e le opere dello “scugnizzo scultore” Vincenzo Gemito, rientrate dopo i prestiti a Parigi e Capodimonte.
Bisognerà attendere ancora un po’ di tempo invece per la riapertura dei musei a Milano, stando a quanto dichiarato dall’assessore alla Cultura Filippo Del Corno: “Non è come accendere un interruttore, ci vuole tempo e soprattutto serve serietà e la programmazione necessaria che un passaggio settimanale o quasi da una fascia di rischio all’altra non permette di avere. Il Comune sta lavorando per promuovere un’apertura coordinata e massiccia di tutti i musei cittadini, quelli civici naturalmente, ma anche quelli privati e statali, ma abbiamo bisogno che la situazione si stabilizzi. Ripartire subito ci esporrebbe al rischio di dover rifermarci, magari tra due settimane. Senza contare che per fare in modo che la ripresa sia davvero sostenibile economicamente e socialmente, gli spazi devono essere visitabili anche il sabato e la domenica”. Bisogna avere poi la certezza di poter restare aperti anche il sabato e la domenica, giorni in cui i musei solitamente registrano un maggior flusso di visitatori.