Le due tele sparite negli anni '70 dalla basilica della Madonna delle Grazie di Modica (Ragusa) facevano parte di un ciclo pittorico di sette dedicato alle vite dei Santi. Il 15 luglio 2020 Antonio Modica, parroco della Madonna delle Grazie, denunciava l'ammanco delle due tele ad olio che risalgono al 1794, ipotizzando, nella denuncia, che che le tele fossero state smarrite nel corso dei numerosi restauri effettuati all'interno della chiesa a partire dagli anni '60. Il ciclo pittorico custodito all'interno del luogo di culto costituisce un'importante testimonianza storica riferibile al contesto monastico conventuale dell'Ordine dei Mercedari Scalzi di Siviglia, a cui apparteneva la Basilica: i due dipinti raffigurano San Pietro Nolasco padre fondatore dei Mercedari e la Beata Marianna, terziaria dell'Ordine stesso. L’attribuzione delle opere all’artista Giovan Battista Ragazzi è certa in quanto c'e' il contratto di commissione.
Le informazioni raccolte militari dell'Arma, hanno indirizzato i carabinieri presso lo studio del defunto pittore Valente Assenza, a Roma. Il pittore, scomparso alla fine degli anni 90, era stato impegnato nel restauro dei dipinti che si trovano tutt'oggi all'interno della chiesa e avrebbe ricevuto le tele dal parroco del tempo, anch'egli scomparso. Rintracciata la figlia dell'artista, resasi immediatamente disponibile a verificare se le opere fossero custodite proprio all'interno dello studio del padre, si e' giunti alla individuazione delle tele. Assolutamente ignara della presenza delle opere presso il vecchio studio, si e' subito detta pronta a restituirle. "Il recupero, oltre a garantire la riacquisizione delle opere nel novero dei nostri beni culturali - commentano l'Arma - rappresenta un insperato ritorno di importanti oggetti di culto alla carità devozionale della comunità modicana".
La ricerca e' partita da una professoressa del liceo artistico e classico di Modica, Maria Terranova, dove insegna storia dell'arte, è riuscita a ricostruire le vicende delle opere scomparse: "Si completa un percorso artistico. La ricerca e' partita da un documento - spiega la Terranova - da cui sono riuscita a recuperare una presenza attiva Gian Battista Ragazzi artista modicano molto attivo in città in vari edifici religiosi, ma soprattutto sono riuscita ad avere una idea dell'importanza dell'Ordine dei Mercedari a Modica. Entro la fine del '700 venne costruito un edificio, il convento del Mercedari che sostanzialmente e' rimasto immutato nelle sue forme ed il ciclo pittorico e' completamente dedicato all'Ordine Mercedario. La cosa e' particolarmente importante perchè in Sicilia sono stati costruiti 10 conventi ma quasi tutti demoliti o trasformati. Questo ciclo pittorico ritengo sia quasi un unicum. Altri dipinti in altre parti della Sicilia o sono scomparsi o sono andati distrutti".
"La rete in questo caso e' stata determinante, importantissima le risorse sociali e culturali del territorio - dice il colonnello Gabriele Gainelli, comandante provinciale dell'Arma, la cittadinanza attiva della professoressa Maria Terranova in primis, che hanno consentito di ricostruire questo ammanco e di indirizzare le ricerche che hanno portato con buon esito l'Arma territoriale di Modica, di Roma e con il supporto del nucleo di tutela del patrimonio culturale dei carabinieri al ritrovamento e alla restituzione delle opere che si spera possano tornare dopo il restauro alla loro collocazione originaria".