C’è un grande bisogno di innestare nuove professionalità nella pubblica amministrazione, una questione che bisognerà affrontare nei prossimi mesi. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, rispondendo al question time alla Camera in merito alle iniziative per valorizzare gli operatori e le professionalità del settore dei beni culturali: “Il tema non è soltanto quello di dare uno sbocco ai tanti che studiano in questo settore ma anche di fare funzionare la tutela e la valorizzazione dei beni culturali che hanno bisogno di energie nuove”. In generale, abbiamo bisogno di abbassare l'età media e di portare giovani professionalità all'interno della pubblica amministrazione anche per tenere il passo con le nuove tecnologie, con la digitalizzazione e con l'aspirazione di semplificazione. Il ministro ha poi ricordato che “Con il piano triennale dei fabbisogni del personale del 2019-2021 si è previsto il reclutamento di 250 professionalità specialistiche di qualifica dirigenziali, bibliotecari, archivisti, architetti e storici dell'arte, archeologi, paleontologi e biologi.
Già nel periodo 2017-2018, grazie a un concorso bandito nel 2016, sono stati assunti 1000 funzionari tecnici, che sono già in servizio presso il ministero. Il decreto agosto - ha aggiunto - ha previsto la possibilità di svolgere un apposito corso/concorso per reclutare dirigenti dotati di specifiche professionalità tecniche nei settori della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio sulla base di una specifica collaborazione tra la Scuola del Patrimonio del ministero e la Scuola nazionale di pubblica amministrazione che è già in fase attuativa”.
In aggiunta a questo, sono state adottate nell'ultimo decreto specifiche misure ispirate alle esperienze positive realizzate a Pompei e in altri siti autonomi, con la possibilità per gli uffici periferici del ministero di ricorrere a contratti di collaborazione per professionisti esperti in materia di patrimonio culturale.