Il tempo funerario della Regina Naert, la moglie del Faraone Teti, è stata riportata alla luce dall’Indiana Jones dei Faraoni Zahi Hawass e dal suo team. A una trentina di chilometri dal Cairo, la necropoli Saqqara non smette di regalare sorprese. Oltre al tempio, infatti, sono stati ritrovati anche altri 52 sarcofagi in legno; ricordiamo che già lo scorso novembre era stato annunciato il ritrovamento della tomba del custode dei tesori reali, datata V secolo a.C. circa.
La necropoli di Saqqara ospita molti complessi funerari di notevole importanza, tra i quali quello di Djoser, Pepi I, Userkaf e Teti. Anni dopo anni continua a rimettere a nostra disposizione tasselli di una grande e potente civiltà.
E proprio qualche giorno fa (18 gennaio), il Ministero delle Antichità egizie ha annunciato l’ennesimo ritrovamento, una scoperta che «è destinata a riscrivere la storia della regione».
Non si hanno ancora molte informazioni al riguardo, ma questo speciale ritrovamento potrebbe chiarire e far comprendere la storia di Saqqara durante il Nuovo Regno, tra il XVI e l’XI secolo a.C.
I sarcofagi in legno, quasi del tutto intatti, sono stati ritrovati in 52 pozzi sepolcrali, di 10-12 metri di profondità, che costituivano una parte del tempio funerario della Regina Naert.
Ma non sono stati gli unici ritrovamenti. Tra le altre cose, infatti, sono stati scoperti tre magazzini di mattoni di fango, usati per provviste, offerte e vari utensili. Mentre insieme alle mummie, sono stati ritrovati anche delle statuine funerarie, degli specchi, maschere, giochi e anche un papiro – purtroppo non completo – del “Libro dei morti”.
Questa ennesima scoperta potrebbe portare un po’ di linfa vitale al turismo dell’Egitto, colpito duramente, come tutti, dalla pandemia. Ma il 2021 potrebbe essere l’anno del Grand Egyptian Musem, edificato nei pressi della Necropoli di Giza, e anche questo potrebbe giocare in favore dell’Egitto.