Riaprono nei giorni feriali i musei e i siti archeologici del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo nelle regioni ‘gialle’, come da disposizioni presenti nel nuovo Dpcm del 15 gennaio 2021, con orari e modalità consultabili sui siti dei singoli musei.
A partire dal 18 gennaio i primi visitatori si sono recati in alcuni musei e siti archeologici nazionali, quali il museo archeologico nazionale di Metaponto a Bernalda (Mt), quello di Policoro (Mt) o il Museo archeologico nazionale “Dinu Adamesteanu” di Potenza in Basilicata, i parchi archeologici di Ercolano, Pompei, Paestum e Velia, il Museo di Capodimonte e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli in Campania, il Santuario italico di Pietrabbondante (Is) o il Museo Sannitico d Campobasso in Molise, le Pinacoteche nazionali di Cagliari e di Sassari o il Compendio garibaldino di Caprera alla Maddalena (Ot) in Sardegna, la Basilica di San Francesco ad Arezzo, il Museo del Bargello o i Giardini di Boboli a Firenze in Toscana.
Dal 4 dicembre, invece, hanno già riaperto gli archivi di Stato, in cui si può entrare osservando le regole volte al contenimento dell’emergenza, mentre le attività delle biblioteche sono possibili su prenotazione. Le modalità di prenotazione e le istruzioni per l’entrata, che rimane possibile indipendentemente dalla fascia cromatica della regione di riferimento, sono indicate sui siti delle istituzioni. L’elenco dei musei e dei siti aperti, continuamente aggiornata, può essere consultata sul sito del Mibact al link https://www.beniculturali.it/evento/aperturadeimusei .
"La riapertura dei musei nei giorni feriali nelle regioni gialle è pensata per i residenti, per restituire alla comunità la possibilità di godere in sicurezza del proprio patrimonio culturale. È un piccolo passo, un segnale di riapertura" afferma il ministro Dario Franceschini .
Sono stati in tutto 175 i visitatori del Parco Archeologico di Pompei (Napoli) nel primo giorno di apertura attraverso prenotazioni solo online: nel corso della mattinata, 137 sono stati gli acquisti dei biglietti, con un primo afflusso di 93 persone; nel pomeriggio, sono arrivate nuove richieste di biglietti, per arrivare ad un totale di 175 ingressi totali. Deludenti, invece, sono state le visite al Museo di Stabiae “Libero d’Orsi” alla Reggia di Quisisana, in cui sono stati registrati sono 8 ingressi nella grande mostra di reperti archeologici avviata dalla Soprintendenza il 24 settembre nel restaurato antico sito reale borbonico di Castellammare di Stabia.
Il 18 gennaio ha riaperto simbolicamente la Loggia del Lanzi, la magnifica sala all’aperto degli Uffizi, che dà su piazza della Signoria; il 19 è stato il turno del giardino di Boboli, con i suoi beni paesaggistici e architettonici; nei prossimi giorni saranno gli Uffizi a riaprire, ha affermato il direttore Eike Schmidt, nel corso della riapertura al pubblico, durante la diretta del Tgr Rai, la Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria a Firenze. "Riattiviamo ovviamente tutte le misure a contrasto del Covid: obbligo di mascherina, distanziamento sociale, termoscanner all'ingresso, gel disinfettante. Ci aspettiamo fiorentini e toscani: queste aperture sono dedicate in particolare a loro", ha dichiarato.
Tuttavia non mancano le polemiche: L’ AGTA – Associazione Guide Turistiche Abilitate – ha espresso la propria perplessità ed il proprio malcontento per una decisione che viene definita una “presa in giro”: “Il DPCM”, afferma Isabella Ruggiero, presidente di AGTA, “di fatto vieta l’apertura di sabato e domenica, che sono gli unici giorni in cui c’è una maggiore possibilità di visite. Durante i feriali i musei erano frequentati da turisti, scolaresche e pensionati: i turisti non ci sono, le gite scolastiche sono vietate e le persone anziane cercano di non uscire per evitare il contagio. Considerato che sono vietati gli spostamenti tra regioni, è bloccato anche il turismo interno; quindi, a volere/potere visitare i musei possono essere solo i residenti e al massimo gli abitanti dei comuni circostanti. Peccato che i residenti sono quelli che normalmente dal lunedì al venerdì lavorano e non hanno tempo per visitare i monumenti.” Dello stesso avviso il Fai – Fondo Ambiente Italiano – il quale richiede in una nota che la riapertura venga estesa anche al week end affermando che, seppur sia comprensibile la scelta di riprendere gradualmente la vita culturale del Paese, le attuali norme rischiano di vanificare gli sforzi che siamo tutti chiamati a compiere.