Sembrerebbe che il Mibact abbia già dato indicazioni ai responsabili di musei e parchi archeologici per organizzare la riapertura dei luoghi della cultura almeno in quelle regioni che saranno indicate gialle nel nuovo DPCM, in arrivo il prossimo 16 gennaio.
Secondo alcuni direttori di importanti complessi museali riaprire in sicurezza è possibile, seguendo protocolli già messi in atto quest'estate. Mario De Simoni, presidente delle Scuderie del Quirinale, ha fatto presente, parlando con l'AdnKronos, due misure che i musei possono adottare per gestire adeguatamente le affluenze e che le Scuderie hanno già seguito con successo in occasione della mostra dedicata a Raffaello: allungare l'orario di visita e monitorare costantemente il numero delle persone che entrano e che escono dalle strutture. Questi due provvedimenti, uniti al rispetto del distanziamento e alla corretta sanificazione degli ambienti, sono in grado di rendere la visita in un museo “una delle cose più sicure che si possano immaginare”.
Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia, ha dichiarato, sempre all'AdnKronos, che, per accedere al Parco ed evitare che i visitatori si incrocino tra di loro, è stato studiato un percorso unidirezionale a senso unico, già messo alla prova anche con flussi consistenti. Nonostante sia impegnativo gestire l'affluenza rispettando tutte le misure di sicurezza, Zuchtriegel ha comunque assicurato che darà tutte le disposizioni necessarie per permettere la riapertura.
Per Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, e Valentino Nizzo, direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, riaprire è si possibile, ma a patto che non si debba poi richiudere entro breve tempo. “Aprire non avendo la certezza di quanto durerà l'apertura è un problema non tanto per i musei stessi e per il personale interno, quanto per i concessionari con i quali si gestisce l'apertura del museo, viste le leggi legate alla gestione del personale in particolare presso i privati”, ha spiegato Nizzo.
Speriamo dunque che tra pochi giorni ci si possa davvero riavvicinare ai luoghi della cultura, rimanendo però sempre lontani gli uni dagli altri.