Foto: il volume di Intesa San Paolo
Hanno un’età media poco superiore ai 58 anni, prevalgono gli uomini (75%) rispetto alle donne, risiedono per il 70% nelle regioni più ricche del Paese (Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia-Giulia). Laureati, in prevalenza imprenditori, liberi professionisti o dirigenti d’azienda che non hanno smesso di acquistare nonostante la crisi dovuta al Covid. È questo il ritratto dei collezionisti d’arte italiani che emerge dall’indagine di Intesa Sanpaolo, presente nel volume “Collezionisti e valore dell’arte in Italia”.
Allargando lo sguardo al resto del mondo si nota che la maggior parte dei collezionisti si concentra in Occidente, in particolare negli Stati Uniti e nell’Europa Occidentale. In Italia però gli acquirenti di opere d’arte hanno un’età più avanzata rispetto ad altri Paesi, dove sono molto attivi anche i millennials. I collezionisti si sentono parte di una élite esclusiva che, a differenza del passato, non è mossa solamente dal valore sociale e culturale dell’arte ma anche da aspetti di natura economico-finanziaria.
Il “periodo Covid” sembra non aver intaccato le loro finanze, né la voglia di acquistare opere d’arte. Il budget medio annuo si registra tra i 5 mila e i 50 mila euro; i canali di acquisto preferiti sono gallerie, case d’asta e fiere di settore, ma alcuni acquistano direttamente dall’artista. A tal proposito “I dati delle ultime settimane sono confortanti”, ha spiegato l’esperto Guido Guerzoni in riferimento alla ricerca, sottolineando che i timori per l’impatto della pandemia sono stati meno gravi del previsto. “Le aste di luglio hanno mostrato segnali di ripresa – spiega – Bene sono andate quelle di fine novembre, anche perché stanno arrivando ordini anche da nuove generazioni. Il mercato si sta allargando. Complici anche le aste online, nelle quale ultimamente sono transate anche opere d’arte di rilievo e valore e che consentono a un più vasto pubblico di avvicinarsi al mercato dell’arte”.
Le nuove collezioni infatti sembrano essere più accessibili al pubblico e riflettono un gusto odierno con il 94% degli acquirenti che predilige l’arte contemporanea rispetto all’arte moderna e impressionista. I gusti dipendono dall'età: se i collezionisti under 40 esprimono una marcata preferenza per le opere d'arte contemporanea, gli over 60 acquistano più spesso opere di periodi precedenti, spiega la ricerca di Intesa San Paolo.
Come ha spiegato Gregorio De Felice, executive director Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, durante la conferenza in cui è stata presentata l’indagine, il mercato mondiale vale circa 64 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti, dove avviene il 40% degli scambi mondiali, sono i primi in classifica, seguiti dalla Gran Bretagna, dalla Francia e dalla Cina, che sta avanzando velocemente nel settore, ma il mercato italiano – sottolinea De Felice – è meno piccolo di quanto si possa pensare, come hanno dimostrato i dati della ricerca.