Si chiama “Janus”, come la divinità latina bifronte in grado di guardare contemporaneamente al passato e al futuro, la nuova startup lanciata dalla Sapienza Università di Roma che intende avvicinare al patrimonio culturale una comunità di utenti sempre più ampia ed eterogenea. In che modo? Unendo le competenze acquisite nel contesto accademico alle Information and Communication Technologies (ICT) – come la realtà virtuale, la realtà aumentata, le ricostruzioni tridimensionali, i panorami virtuali/interattivi e i musei virtuali – così da produrre contenuti di alta qualità che possono essere proposti a un mercato specialistico, pubblico e privato, costituito da musei, soprintendenze, Comuni e fondazioni.
“L’operazione culturale che si intende perseguire è quella di condividere la conoscenza, senza che il background dell’utente sia una discriminante, e di stimolare il senso di partecipazione e di coinvolgimento emotivo al bene culturale”, spiega il coordinatore scientifico Graziano Mario Valenti del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura della Sapienza, in cui è nato il progetto. La startup si configura dunque come uno strumento in grado di proporre esperienze interattive e dinamiche adatte a tutti, che consentono di approcciarsi ai beni culturali in modo inedito, grazie al supporto di metodologie e strumenti altamente innovativi, come laser, scanner, rappresentazioni topografiche e ricostruzione degli oggetti in 3D. Per i prodotti e i servizi erogati, anche integrabili tra loro, sarà inoltre garantito un alto grado di personalizzazione, in relazione alle esigenze del committente e all’analisi dell’utenza finale.
“Il prodotto che Janus offre è innovativo perché intende dare un nuovo significato e un nuovo valore alle ricostruzioni virtuali usando la tecnologia come un mezzo per veicolare contenuti”, sottolinea Simone Lucchetti, architetto e dottorando under 30 della Sapienza e presidente della startup. Il processo di costruzione/ricostruzione virtuale avverrà attraverso tre fasi: una approfondita conoscenza dell’oggetto di studio, la produzione dei contenuti mediante l’analisi dei dati acquisiti per la costruzione dei modelli virtuali e la comunicazione dell’oggetto con soluzioni innovative. In tutte queste fasi, dalla progettazione alla realizzazione commerciale, saranno fondamentali le competenze diverse e interdisciplinari dei componenti del gruppo di lavoro costituito da docenti, dottorandi e giovani laureati del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura.
Oltre a Graziano Mario Valenti e Simone Lucchetti, il team imprenditoriale è formato dai docenti Fabrizio De Cesaris, Tommaso Empler, Elena Ippoliti e dai dottori di ricerca, dottorandi e specializzandi Roberto Barni, Daniele Bigi, Adriana Caldarone, Giulia Catalani, Marika Griffo, Antonio Mirandola, tutti afferenti al Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura, per un totale di undici persone.