Se si arrivasse ad un nuovo lockdown, con l’arresto completo delle attività, il turismo si troverebbe a perdere, solo nei due mesi conclusivi di quest’anno, 13 milioni di arrivi e 35 milioni idi presenze con una contrazione della spesa per 4 miliardi di euro. All’incirca 100 mila imprese, del comparto turistico italiano, inoltre, rischierebbero il fallimento per via di un’ulteriore perdita di solidità finanziaria con una contrazione del fatturato equivalente a circa 23 miliardi di euro. Un danno che avrebbe conseguenze immediate sul mercato del lavoro con una perdita di circa 440 mila posti. Situazione difficile anche per le casse comunali, con mancati incassi, in soli due mesi, di più di 84 milioni di euro. E’ quello che risulta da un’indagine dell’Istituto Demoskopika a partire dai numeri rilevati da fonti come Siope, Banca d’Italia, Istat, UnionCamere e Cerved.
"Il numero crescente di disdette di prenotazioni che in questi giorni stanno denunciando moltissimi operatori turistici, anche attraverso le associazioni del comparto, rischia di compromettere ulteriormente il sistema turistico italiano già allo stremo a seguito del primo blocco totale delle attività. Un secondo lockdown genererebbe una crescente perdita di solidità finanziaria da parte delle imprese, rendendo sempre più complicata la copertura delle insolvenze e alimentando, di conseguenza, un livello maggiore del rischio di default. Il tutto a danno di migliaia di posti di lavoro che andrebbero in fumo. Non è più tempo di soluzioni giornaliere. Lo ripeto dallo scorso mese di febbraio. Il Governo riconosca ‘lo stato di calamità turistica’, lo stato di crisi e programmi finalmente un Piano di rilancio integrato del comparto turistico includendo anche proposte e risorse delle istituzioni ai vari livelli, a partire dalle Regioni. Un unico pacchetto di provvedimenti che, nell'immediato, contenga misure di azioni di tutela a imprese e lavoratori autonomi della filiera quali, ad esempio, il credito d'imposta, il rafforzamento degli ammortizzatori sociali o l'istituzione di fondo per la copertura delle insolvenze o dei fallimenti. Nel contempo, il documento strategico offra anche una visione di ripresa del TURISMO attraverso misure di incentivazione all'assunzione dei lavoratori, alle strategie di promo - commercializzazione nei mercati internazionali per riposizionare il brand Italia, alle politiche di scontistica dei vettori aerei per rilanciare gli spostamenti dei viaggiatori verso l'Italia", afferma il presidente di Demoskopika Raffaele Rio.
Nei mesi di novembre e dicembre di quest’anno, Demoskopika registra un calo di 13 milioni di arrivi che diminuirebbero di circa 35 milioni i soggiorni nel sistema alberghiero ed extra-alberghiero italiano. Considerando, nello specifico, la situazione di ogni singola regione risulta che per il Veneto è previsto un calo delle presenze equivalente a 5,6 milioni e a 1,8 milioni per gli arrivi. Successivamente, in valore assoluto, il Lazio con una contrazione di 5,4 milioni di presenze e 1,6 milioni di arrivi, la Lombardia con una riduzione di 4,3 milioni di presenze e 2 milioni di arrivi, il Trentino-Alto Adige con una diminuzione equivalente a 4,1 milioni di presenze 1,3 milioni di arrivi, la Toscana con un calo pari a 3,6 milioni di presenze e quasi 1,3 milioni di arrivi.
Una nuova ondata dell’emergenza Covid-19 avrebbe conseguenze sulla spesa turistica registrando, nell’intervallo analizzato, un calo equivalente a 4 miliardi di euro. L’indagine per regione individua, in valore assoluto, il turismo del Lazio al primo posto con una diminuzione prevista della spesa turistica equivalente a 692 milioni di euro. Subito dopo troviamo il Veneto con 667 milioni di auro, la Lombardia con 573 milioni di euro, il Trentino- Alto Adige con 445 milioni di euro e la Toscana con 439 milioni di euro. La previsione della riduzione del consumo complessivo di beni e servizi da parte del visitatore italiano e stranieri (pernottamento, cibo, tempo libero, souvenir, regali, oggetti di uso personale) appare più rilevante in altre quattro regioni: Emilia-Romagna con 211 milioni di euro, Piemonte con 197 milioni di euro, Campania con 182 milioni di euro e Sicilia con 112 milioni di euro. Un’ eventuale nuovo lockdown dell’Italia fa rivedere al rialzo la previsione di Demoskopika sul probabile fallimento del turismo italiano: 96mila imprese potrebbero vedersi obbligate a annunciare il fallimento entro il 2020 con una perdita di 23 miliardi di fatturato. Circa la metà dei fallimenti (50,4%), pari a più di 48 mila imprese, sarebbe concentrata nei sistemi a maggiore numerosità imprenditoriale per il turismo italiano: Lombardia con 13,5 mila imprese, Lazio con 10,9 mila imprese, Campania con 9,3 mila imprese, Veneto con 7,3 mila imprese e Emilia-Romagna con 7,2 mila imprese.