Foto: Il Castello Odescalchi di Bracciano (Roma)
Domenica 4 ottobre, per il decimo anno e in via del tutto eccezionale in autunno a causa dell'emergenza sanitaria, torna l'appuntamento con la Giornata Nazionale dell'Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), patrocinata dalla Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco. Oltre 300 tra castelli, rocche, ville, parchi, giardini lungo tutta la penisola apriranno gratuitamente le loro porte per accogliere tutti coloro che vorranno immergersi in luoghi unici della storia e del patrimonio artistico e culturale italiani. Per garantire il massimo rispetto di tutte le misure di sicurezza imposte dall'emergenza sanitaria, le visite potranno essere effettuate solo su prenotazione. A questo indirizzo https://www.associazionedimorestoricheitaliane.it/visite_giornata_nazionale.php è possibile visualizzare le dimore storiche aperte e prenotare una visita.
Questa nuova edizione sarà arricchita dalla collaborazione con la Federazione Italiana Amici dei Musei (Fidam) e l'Associazione Nazionale Case della Memoria. Mai come quest'anno, quindi, la Giornata Nazionale ADSI sarà l’occasione per sensibilizzare i visitatori sul ruolo che le dimore storiche – costituendo un’unica rete che dà vita al più grande museo diffuso su tutto il territorio – hanno avuto nel passato e continuano ad avere oggi, non solo sotto il profilo socio-culturale, ma anche economico. Queste splendide residenze d'epoca, infatti, sono spesso il principale elemento di attrazione nei confronti dei turisti italiani e stranieri per i piccoli borghi e non solo per le rinomate città d'arte.
Secondo un recente studio di Fondazione Bruno Visentini, il 54% di questi immobili si trova in Comuni sotto i 20.000 abitanti e, in particolare, nel 29% dei casi in borghi sotto i 5.000 residenti. Realtà che, pertanto, in molti casi hanno sviluppato e alimentato nel tempo un tessuto socio-economico strettamente connesso con la vita e la storia di queste dimore: la Giornata Nazionale ADSI, perciò, vuole anche essere l’occasione per ricordare il ruolo di tutte quelle figure professionali – dagli artigiani ai restauratori, dai giardinieri ai maestri vetrai – che affiancano i proprietari custodi di questi beni e senza le quali non sarebbe possibile garantire la corretta manutenzione delle dimore storiche, dei loro giardini e degli oggetti d’arte che le adornano.
Prevedere continui lavori di restauro e una costante cura di questi immobili, infatti, significa contribuire al decoro delle vie, delle piazze, dei rioni nei quali si trovano, aumentandone sicurezza e vitalità. In sintesi, significa definire la capacità d’attrazione, la qualità dei centri storici e dei territori, senza dimenticare le opportunità, anche occupazionali, che potrebbero aprirsi per i giovani sui territori.