"I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimento" è la nuova mostra ospitata dal 10 dicembre all’8 marzo nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Per la prima volta il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi dedica una mostra ad un singolo elemento costruttivo dell’architettura: i soffitti lignei a lacunari, oggetto dell’esposizione. Con questa mostra la Galleria degli Uffizi, che custodisce il maggior numero di disegni di soffitti rinascimentali, inizia a scriverne la storia. Ai suoi reperti si aggiungono quelli di musei ed enti nazionali ed internazionali, tra cui quelli del Louvre, del Museo Nazionale di Stoccolma, della Biblioteca di Storia dell’Arte e di Archeologia, del Museo di Roma, degli Archivi di Stato di Roma e di Firenze. Oltre trenta opere esposte, e poco conosciute, che raccontano lo splendore dei soffitti lignei nel Rinascimento e come, per la loro realizzazione, pittura e scultura fossero strettamente connesse all’architettura.
La mostra intende restituire dignità al soffitto, elemento architettonico troppo spesso sottovalutato nella contemporaneità. Nel Rinascimento pittura e scultura erano saldate all’architettura e il soffitto, nel suo ruolo centrale, ospitava e custodiva i messaggi più evidenti e persuasivi affidati alla pittura e alla plastica. “I soffitti erano veicoli particolarmente efficaci – dichiara Eike Schmidt, direttore degli Uffizi – per la loro posizione immanente e visibile da ogni parte della stanza e perfino, attraverso le alte finestre, dalle strade e dalle piazze prospicienti”.
“L’idea di dedicare una mostra a questo tema inedito e sofisticato parte da un evento doloroso: il crollo del soffitto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, avvenuto il 30 agosto 2018 – continua Schmidt – Quel giorno è andato in rovina un pezzo del nostro patrimonio artistico, che possiamo proteggere solo attraverso la conoscenza e l’attenzione costante. In questo modo si sviluppa una sensibilità per la tutela, e la mostra degli Uffizi vuole essere un tassello in questa distribuzione del sapere che diventa, alla fine, uno strumento potente nella difesa dei nostri tesori d’arte”
La mostra svela la doppia natura del soffitto: elemento costruttivo e potente tramite figurativo. Disegni tecnici, dipinti e altri manufatti, compongono il carattere polisemico e polimorfico dei soffitti lignei, sottolineandone la natura simbolica di segno veicolo di significati più profondi, “Il soffitto metafora del cielo”. La grande collezione del Gabinetto “È una delle ragioni che hanno suggerito come tema espositivo i soffitti a lacunari – precisa la curatrice della mostra, Claudia Conforti, professoressa ordinaria all’Università di Roma Tor Vergata – un soggetto trascurato, se non ignorato, dagli studi. L’altra ragione che ci ha spinto è la voglia di stimolare i visitatori nell’alzare gli occhi al cielo quando entreranno a rivedere i monumenti fiorentini e romani”.
La mostra è costruita come un viaggio nel tempo, dai romani ai giorni nostri, partendo da un rarissimo lacunare ligneo di età romana, per la prima volta esposto al pubblico, che conserva ancora tracce di colore, scoperto recentemente a Ercolano nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project. Il viaggio nel tempo continua con un lacunare in castagno di epoca rinascimentale, appositamente restaurato per l’esposizione, intagliato dal fiorentino Giovannino de’ Dolci per il Salone del mappamondo di palazzo Venezia, su incarico del Papa veneziano Paolo II Barbo le cui insegne sono scolpite al centro del lacunare. Di grande interesse anche il progetto di Michelangelo per la Biblioteca Laurenziana con i suoi soffitti geometrici e la volta della Sala Regia in Vaticano di Antonio da Sangallo il Giovane, magistrale disegno custodito agli Uffizi e raramente esposto al pubblico. Infine l’esposizione mostra due rari esemplari contemporanei: Wu Yuren con il lacunare “impossibile” The Truth is Concret (2015) e Claudio Parmiggiani con “l’evanescente impronta del volo di farfalle” (2015) ideata per Villa Medici a Roma. I due artisti interpretano e rielaborano il concetto di soffitto a cassettoni rompendo con la tradizione, ma omaggiandola al tempo stesso. Le fantasiose geometrie declinano figure e ornamenti capaci di suscitare emozioni, di accendere processi di memoria e di riconoscimento presso il pubblico, come ogni altra opera d’arte.
L’esposizione, curata da Claudia Conforti, Maria Grazia D’Amelio, Francesca Funis e Lorenzo Grieco, sarà visitabile da oggi, 10 dicembre, nella Sala Detti e Sala del Camino al primo piano della Galleria degli Uffizi.